Domenica 15 Marzo
Un breve pensiero per condividere il messaggio del Vangelo di questa terza domenica di Quaresima, così diversa dalle tante domeniche che abbiamo celebrato insieme in chiesa. Il brano è quello noto dell’incontro tra Gesù e la samaritana, al pozzo. L’evangelista Giovanni nota: “Era circa mezzogiorno”. Questo riferimento temporale ad un’ora assolata ci fa capire che la donna non voleva incontrare nessuno, perché si sentiva giudicata per la sua vita passata. In questi giorni, anche noi siamo costretti a scegliere orari nei quali possiamo uscire, per necessità, senza incontrare molte persone. Mi sembra presto per dare una lettura di fede di questo periodo di pandemia e, comunque, almeno per ora, io non ci riesco. Penso, però, che tutti noi possiamo chiedere al Signore di venirci incontro, al pozzo delle nostre fragilità e delle nostre paure, per farci conoscere il dono di Dio, per sostenerci, per darci acqua che zampilla per la vita eterna. Carissimi amici, preghiamo nelle nostre case gli uni per gli altri, sapendo che qualsiasi virus ci troverà già contagiati dal bene che ci vogliamo, in Cristo Gesù, salvatore nostro. Vi porto con me nella Messa. Buona domenica a tutti.
Domenica 22 Marzo
In questa quarta domenica di Quaresima, l’evangelista Giovanni ci presenta l’episodio della guarigione dell’uomo cieco dalla nascita. Quando lo incontra, Gesù chiarisce subito ai discepoli che quell’uomo non è nato cieco perché lui o i suoi genitori hanno peccato, ma perché in lui siano manifestate le opere di Dio. E conclude dicendo: “Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo”. Poi, Gesù sputa per terra, fa del fango con la saliva, spalma il fango sugli occhi del cieco e gli dice di andarsi a lavare nella piscina di Siloe, che significa “Inviato”. L’uomo va, si lava e torna che ci vede. In questo periodo in cui facciamo fatica ad intravedere la luce, Gesù si presenta come la luce del mondo: senza di Lui siamo immersi nel buio e facciamo l’esperienza della solitudine e dello sconforto. In questo periodo in cui abbiamo capito che attraverso una goccia di saliva possiamo contagiare ed essere contagiati, vogliamo chiedere al Signore di fare del fango con la sua saliva, strumento di vita, e di spalmarcelo sugli occhi, perché, lavandoci in Lui, l’Inviato del Padre, possiamo tornare a vedere la luce. Carissimi amici, anche in questa nuova settimana cerchiamo di lasciarci avvicinare da Gesù, perché sia Lui a proteggerci, a guarirci, a darci la sua vita, quella che va oltre la morte. Un caro saluto ed un abbraccio a tutti, uniti nella preghiera e nell’adorazione di Dio, fatta in spirito e verità.
Domenica 29 Marzo
Nelle ultime due domeniche, l’evangelista Giovanni ci ha presentato Gesù come acqua viva, che disseta in eterno, e come luce del mondo. In questa quinta domenica di Quaresima, ce lo presenta come la risurrezione e la vita. Il brano del Vangelo è quello che racconta la morte e la rianimazione di Lazzaro, amico del Signore. È interessante notare che questo miracolo, proprio per la sua eccezionalità, consistente nel restituire la vita ad un morto, costituirà un elemento importante nella condanna a morte di Gesù. Ed è utile sottolineare che il Signore lo compie dopo una serie di atteggiamenti criticati dai discepoli e dalle sorelle di Lazzaro. Gesù decide di tornare in Giudea, da Lazzaro, e i discepoli gli ricordano che poco prima i Giudei avevano cercato di lapidarlo. Gesù sente che Lazzaro è malato, ma aspetta due giorni e decide di andare da lui quando ormai sa che è morto; per questo motivo, quando arriva a Betania, prima Marta e poi Maria gli si fanno incontro e gli ripetono: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!”. Non sono forse queste le parole che, in questo periodo, tante persone che hanno perso un familiare potrebbero rivolgere a Dio? Il pianto della sorella Maria e dei Giudei per la morte di Lazzaro fa commuovere profondamente Gesù, il quale compie il miracolo, rianimando, restituendo la vita fisica al suo amico. Il messaggio che ricaviamo da questo episodio del Vangelo è di stringente attualità: la salvezza che Gesù ci ha procurato con la Sua morte e la Sua risurrezione non ci libera dalla morte fisica, comune esperienza di ogni persona, ma dalla morte eterna. A volte ci sembra che Dio intervenga per salvarci quando è troppo tardi, quando abbiamo già sofferto e pianto, quando tutto sembra finito. Eppure la Sua salvezza ci libera da ciò che più contrasta con i nostri desideri profondi, cioè dal senso dell’annientamento e del nulla. Anche a noi Gesù ripete: “Chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?”. Il Signore rafforzi la nostra fede perché, credendo in Lui, anche quando moriremo, possiamo superare la morte ed ottenere la vita per sempre. Buona domenica e buona settimana a tutti.