GLI EDUCATORI RACCONTANO IL CAMPO INVERNALE CON ADOLESCENTI E GIOVANI

Pubblicato giorno 25 gennaio 2019 - In home page

Nel clima di festa dell’Ottava di Natale, da giovedì 27 a sabato 29 dicembre, si è svolto il campo invernale per ragazzi e giovani dell’oratorio parrocchiale.

In 20 persone abbiamo vissuto una bella “tre giorni” nella casa canonica della Parrocchia di Monsummano Alto, accanto alla chiesa romanica di san Nicolao.

Dei 20 partecipanti, non tutti si erano fatti vedere alle celebrazioni liturgiche natalizie, soprattutto qualche ragazzo: eppure, tutti ci siamo lasciati coinvolgere da un serio approfondimento del mistero del Natale di Gesù, a partire dalla riflessione sul perché il Natale è la festa più attesa dalla nostra gente.

Nei due incontri quotidiani, dopo la preghiera del mattino ed il pranzo, guidati dalla lettura del sussidio “Natale sì”, scritto da Tonino Lasconi ed edito dalle Paoline, abbiamo capito che i cristiani sono stati molto intelligenti e molto veri nel collegare il Natale al solstizio d’inverno, perché così possiamo cogliere che Gesù è il sole della nostra vita.

Da qui tutti i riferimenti alle luminarie ed alle luci presenti nelle strade, nelle case, nelle chiese e nei presepi.

Abbiamo letto che nel IV secolo, a Roma ed in tutte le regioni dell’Impero romano, il 25 dicembre era la festa della “nascita del dio sole”, che concludeva le più antiche feste di Saturno, celebrate con allegri banchetti, processioni notturne e scambi di auguri; le autorità religiose cristiane temevano che i fedeli, partecipando a queste feste, tornassero alle credenze pagane ed allora pensarono di celebrare nello stesso giorno, il 25 dicembre di ogni anno, la nascita di Gesù, vero sole della storia.

Abbiamo anche capito che i nostri antenati cristiani non pensavano al Natale come alla festa di compleanno di Gesù: a loro interessava ricordare che Gesù è il Figlio di Dio, il Salvatore: in questo senso, potremmo dire che il Natale è più l’onomastico di Gesù, perché il nome “Gesù” significa “Dio salva”.

Insieme abbiamo approfondito anche la storia dei simboli del Natale, in particolare del presepe e dell’albero, per recuperare il senso corretto di questa festa e per concludere che non possiamo ridurre il Natale alla festa dei buoni sentimenti: il Natale è la festa con la quale celebriamo la prima venuta di Gesù nella storia e lo accogliamo nella vita quotidiana, perché la renda più vera e più felice, nell’attesa del suo ritorno nella gloria.

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Dopo le ricche e sentite celebrazioni della notte e del giorno di Natale, la Parrocchia ha organizzato il campo invernale dal 27 al 29 dicembre, a Monsummano Alto, con la presenza di un gruppo di 20 persone tra educatrici, animatori e ragazzi.

Dopo la bella esperienza estiva, molti ragazzi hanno chiesto di replicare e riproporre un momento da dedicare alla riflessione su quello che succede nelle nostre vite: tutti noi, infatti, grandi e piccoli, sentiamo il bisogno di condividere quello che viviamo ogni giorno e don Michele ci ha proposto di farlo alla luce del mistero del Natale. 

Durante i tre giorni, la riflessione ha sviluppato in maniera molto originale i temi connessi con il Natale: ci siamo domandati perché lo festeggiamo proprio il 25 dicembre, perché anche coloro che non credono in Gesù amano abbellire le loro case con tante luci colorate e perché ci scambiamo regali in occasione di questa festa. 

Ognuno dei ragazzi ha raccontato dei regali fatti e ricevuti e di quelli più apprezzati, per concludere che ogni regalo ci rimanda al dono più grande, la persona di Gesù, il “Dio con noi”. 

Anche se breve, il campo è stato descritto da tutti come molto positivo, tanto che ci siamo lasciati con l’impegno di organizzarlo di nuovo in versione estiva, per continuare a coltivare i rapporti di amicizia che si creano e si consolidano in  queste occasioni e per sentirci davvero figli di Dio, nell’Unigenito Figlio Gesù.