I bambini della Scuola Elementare interrogano don Michele sulla storia della nostra chiesa

Pubblicato giorno 13 maggio 2019 - In home page

Caro Don Michele,

siamo la classe quarta della scuola primaria Modesta Rossi. Stiamo facendo un lavoro storico sul territorio e sulla chiesa di san Pierino, perciò Le chiediamo cortesemente di fornirci delle informazioni sulle opere d’arte presenti nella sua chiesa.Vorremmo avere notizie (costi, storia e curiosità) su:

1) fonte battesimale

2) vetrate

3) affresco sulla Crocifissione

4) pittura su olio

5) pitture su San Pietro e San Paolo

6) campane

7) lapidi

8) altre opere  che lei ritiene importanti

La ringraziamo anticipatamente per la sua disponibilità.

A presto. Alunni e maestre classe IV Scuola M. Rossi

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Cari ragazzi, gentili insegnanti,

volentieri vi fornisco le notizie essenziali sugli elementi e le opere presenti nella chiesa di san Pietro apostolo in san Pierino Casa al Vescovo.

1. Fonte battesimale

Le uniche notizie relative al fonte battesimale si trovano su un quaderno scritto nel 1955 dall’allora parroco don Giuseppe Moretti, il quale così annota: “Fino al 1929 non esisteva il Fonte Battesimale. I bambini venivano battezzati nelle Chiese vicine, specialmente a Sant’Angiolo a Piuvica e alla Vergine”.

Possiamo supporre che, per un lungo periodo, il fonte battesimale fosse collocato all’ingresso della chiesa, sulla sinistra (dove ora c’è “l’angolo della buona stampa”, con l’esposizione delle riviste), così come vediamo tuttora in altre chiese; la collocazione del fonte all’ingresso delle chiese ha la sua ragione nel fatto che il Battesimo è il primo dei sacramenti, la porta dei sacramenti e che, una volta ricevuto, è necessario fare il tragitto verso l’altare, elemento che rimanda al vertice della vita sacramentale, cioè al sacramento dell’Eucaristia, o del Corpo e del Sangue di Cristo.

2. Vetrate

Le vetrate di maggior interesse presenti nella nostra chiesa sono quattro.

Quella sopra l’altare maggiore, raffigurante l’apostolo Pietro, titolare della chiesa; di essa, nel suddetto quaderno, si legge: “Ora il coro appare illuminato da una bella finestra istoriata rappresentante S. Pietro, Patrono della Chiesa, opera del Prof. Talleri di Firenze e ordinata dal Parroco Sac. Giuseppe Moretti nel 1948”.

Quella sulla parte superiore della facciata della chiesa, raffigurante la Santa Famiglia di Nazareth, è stata realizzata nel luglio del 2007 da “Vetrate Artistiche Fiorentine s.n.c.” di Sesto Fiorentino (FI), su mia richiesta. Si tratta di una vetrata dipinta a mano, cotta a gran fuoco (600°) e rilegata in piombo: il costo è stato di 1.920 euro.

Le ultime due vetrate, sono quelle sulla parete della chiesa che confina con il cimitero e raffigurano, ciascuna, un angelo musicante: sono state realizzate proprio per farci sentire in comunione con i nostri defunti e con la Chiesa del cielo. La realizzazione è stata affidata dal sottoscritto sempre a “Vetrate Artistiche Fiorentine s.n.c.” di Sesto Fiorentino (FI) ed è stata eseguita con la stessa tecnica nel maggio del 2008, per un costo complessivo di 3.600 euro.

3. Affresco sulla Crocifissione

Il frammento di affresco sulla parete sinistra della chiesa, nella zona del presbiterio, accanto al fonte battesimale, avente ad oggetto la Crocifissione, si fa risalire alla fine del 1300, sebbene manchino studi approfonditi in merito: forse, l’autore apparteneva alla bottega di Giovanni di Bartolomeo Cristiani (1347-1396), pittore e, secondo alcuni, anche scultore pistoiese. Egli dipinse in alcune tra le più importanti chiese della nostra città, come san Francesco, san Domenico, san Giovanni, ma lavorò anche in Comuni vicini, quali Firenze e Pisa. Fu un artista piuttosto richiesto, tanto che, nel 1380 circa e contemporaneamente ad un altro pittore pistoiese, Antonio Vite, fondò una bottega, rivelatasi poi di buona qualità; anche suo figlio maggiore, Bartolomeo, nato nel 1367, seguì le orme paterne con risultati non disprezzabili.

4. Pittura ad olio su tela

Il dipinto, databile al 1672 e di ignoto pittore toscano, rappresenta Gesù crocifisso tra san Giovanni, la Madonna e la Maddalena, che lo abbraccia ai piedi.

Dai registri dell’archivio parrocchiale risulta che, nel 1955, questa tela era sull’altare laterale destro (mentre ora si trova sulla parete di sinistra), che era in pietra e che recava la seguente scritta (copiata approssimativamente dal parroco di allora):

D. O. M.

P. DOMINICUS CHITI QUONDAM BARTOL. FILIUS

HUIUS ECCLESIAE RECTOR ARAM HANC

AD HONOREM DEI CRUCIFISSI EIUSQUE

MATRIS BEATIQUE IOANNIS EVANGELISTAE

PRO SUA DEVOTIONE EREXIT

ANNO DOMINI MDCLXXII

[“Deo Optimo Maximo. Padre Domenico Chiti, figlio del fu Bartolomeo, rettore di questa chiesa, fece erigere per sua devozione questo altare in onore di Dio Crocifisso, di Sua Madre e del beato Giovanni Evangelista. Anno del Signore 1672”.]

5. Affresco raffigurante san Pietro e san Paolo

Riguardo all’affresco della volta sopra l’altare, raffigurante i santi Pietro e Paolo, non si trova alcun documento che ne indichi con esattezza l’anno di realizzazione, ma è molto probabile che risalga ad un periodo compreso tra gli ultimi decenni del XVII e i primi decenni del XVIII secolo, allorché anche a Pistoia le chiese, i palazzi e le cappelle gentilizie si arricchirono di voli di putti ed angeli, aggiornandosi al nuovo gusto dell’epoca.

6. Campane

Il nostro campanile è dotato di tre campane: la prima, la più grande, è del 1807; la seconda come dimensioni è del 1972; la più piccola porta impressa l’iscrizione con l’anno ed il luogo della realizzazione: anno 1929, a Pistoia.

7. Le lapidi

Due lapidi sono presenti sopra le due porte poste nella parete sinistra della chiesa (una per accedere alla sacrestia ed una alla canonica) e fanno riferimento a Padre Vincenzo, figlio di Bartolomeo Chiti. L’unica notizia che si ha di detto sacerdote fa riferimento ad un matrimonio avvenuto il 31 luglio 1617: “[…] celebrato alla presenza di me Vincenzo Chiti responsabile di detta Chiesa [di San Pierino] come mi ha raccomandato il Signor Jacopo Panciatichi Vicario vescovile di Pistoia a causa della morte di Prete Giovanni Vigniuoli Rettore et perchè il Reverendo Prete Piero Chiti non ne aveva [ancora] preso il possesso […]” (infatti, la nomina fu ratificata con atto notarile del 22 agosto 1617).

Un’altra lapide presente in chiesa è posta sopra il reliquiario (riconoscibile da uno sportello in legno sulla parete sinistra) e porta un’iscrizione in lingua latina che, tradotta liberamente, suona così: “Di Vincenzo e Placido e di Reparata, perché siano venerate, le ossa qui sono state poste a spese di Padre Domenico Chiti priore di questa chiesa nell’anno del Signore 1677”.

Sul campanile, costruito a spese della famiglia Chiti nel 1600, c’era un’altra lapide, ora smarrita, che riportava l’iscrizione: “Dom. Chiti preposto di questa chiesa fece fare questo campanile da fondamenti l’anno 1676”. Tuttora è presente lo stemma del preposto e della sua famiglia: tre monti araldici sormontati da una mezza luna volta in basso e da tre stelle disposte a triangolo.

8. Altre opere importanti

Nessuna.

Vi saluto con affetto e rimango a Vostra disposizione per ulteriori chiarimenti.

don Michele