In pellegrinaggio a Mantova con visita all’oratorio di San Pio X

Pubblicato giorno 16 giugno 2016 - In home page

Una grande gioia e un bel senso di comunità, questi i sentimenti che si respiravano al rientro dalla città di Mantova, luogo scelto come meta del tradizionale pellegrinaggio che ogni anno la nostra parrocchia organizza nel mese di Maggio. La partecipazione è stata numerosa, tanto che in poco tempo i posti disponibili nel pullman sono stati esauriti. Bella ed importante anche la partecipazione dei giovani, a partire da Alice, la nostra mascotte, la più piccola, ma una delle più competenti quando si tratta di scegliere i canti che hanno accompagnato la comitiva durante il tragitto. La giornata piena di sole è iniziata con la visita alla cattedrale dedicata a San Pietro apostolo, che, come ci ha sapientemente illustrato la nostra Valentina, trasformatasi per l’occasione da animatrice per i piccoli a guida per noi pellegrini, è di origine paleocristiana, ma è stata ricostruita in età medievale (fu riedificata, probabilmente, da Matilde di Canossa), inizialmente in stile romanico, per poi essere ampliata agli inizi del XV secolo sotto l’egida di Francesco I Gonzaga. Nel 1545, il Duomo fu ristrutturato da Giulio Romano, che lasciò intatte la facciata e le pareti perimetrali, ma ne modificò sostanzialmente l’interno, trasformandolo in forma simile all’antica Basilica di San Pietro a Roma in versione paleocristiana, prima dell’intervento su quest’ultima di Bramante e di Michelangelo. La chiesa custodisce il corpo incorrotto del patrono della città, sant’Anselmo, all’interno dell’altare maggiore e l’elegante sacello quattrocentesco dove si venera l’immagine di Maria Incoronata.

Il giro per la città è proseguito fino alla basilica concattedrale di Sant’Andrea, la più grande chiesa di Mantova, opera di Leon Battista Alberti, la quale,nello sviluppo dell’architettura rinascimentale, venne completata molti anni dopo la morte dell’architetto con modi, a dire il vero, non sempre conformi ai progetti originali. Nella cripta si conservano due reliquiari con terra intrisa di sangue di Cristo, che sarebbero stati donati da un soldato romano di nome Longino.

Oltre alla Porta Santa del Duomo di Mantova, abbiamo varcato anche quella del Santuario della Beata Vergine delle Grazie a Curtatone, località a pochi chilometri dal centro dove ci siamo trasferiti per consumare un gustoso pranzo ricco di specialità del posto. Il Santuario di Curtatone è una chiesa di stile gotico-lombardo, edificata su un ampio piazzale e sovrastante le acque palustri del Mincio. Le origini della chiesa si fanno risalire addirittura al 1200, nella località allora chiamata Prato Lamberto, dove, su di un piccolo promontorio emergente da un dedalo di flora e canne lacustri, sorgeva un altarino con l’immagine della Madonna col Bambino, a cui i pescatori del lago e i contadini erano particolarmente devoti. Verso la fine del XIV secolo, Francesco Gonzaga fece erigere un tempio alla Madonna per ringraziarLa di aver fatto cessare l’epidemia di peste che aveva colpito i mantovani. Appena entrati nel santuario si rimane colpiti dalla ricchezza delle pareti e da un coccodrillo impagliato che penzola dal soffitto, presenza del tutto particolare, visto che si tratta di un vero e proprio coccodrillo, non un modellino, che ha un forte significato simbolico: incatenare l’animale in alto, nella volta della chies, vuol dire bloccare il male che rappresenta e, nello stesso tempo, esporre un monito concreto per i fedeli contro l’umana predisposizione all’errore.

La fascia mediana delle pareti della navata è foderata in tutta lunghezza da un’impalcata lignea nella quale sono state ricavate ottanta nicchie, disposte su due file parallele, che ospitano quasi altrettante statue di grandi dimensioni, simili a manichini, ognuna con la sua storia di pericolo scampato per intercessione mariana. Inoltre, su tutta la prete lignea sono presenti particolari decorazioni rappresentanti cuori, mani, occhi, seni, bubboni pestiferi, posti come ex-voto.

L’ultima tappa prima di rientrare verso San Pierino è stata dedicata ai giovani, con la visita alla Parrocchia di San Pio X a Mantova, ed in particolare al suo oratorio, per conoscere le attività e le iniziative che vi vengono svolte. Abbiamo trovato una comunità molto attiva ( la sera stessa avevano la festa per la conclusione dell’anno catechistico ) e molto aperta, che opera a servizio di tutto il quartiere d’intorno, persone impegnate e molto concrete. I responsabili e gli animatori ci hanno fatto visitare la loro chiesa e i loro locali, moderni e strutturati per una parrocchia molto numerosa com’è la loro. I ragazzi hanno subito approfittato delle bellissime strutture e degli spazi disponibili: campi da calcio, basket, pallavolo e così via. A seguire un momento di condivisione, durante il quale abbiamo potuto scambiarci idee e consigli circa le attività che l’oratorio organizza insieme ai giovani ed alle famiglie, sempre attenti a coinvolgere il quartiere e soprattutto a rimanere aperti a chiunque si avvicini alla realtà della parrocchia. Dopo l’immancabile foto di rito pubblicata qui sopra, il nostro pullman è ripartito alla volta di Pistoia e durante il viaggio è stato bello notare insieme come davvero esistano tante persone di buona volontà che nella loro vita si impegnano sotto il segno di Cristo per mettersi al servizio degli altri, giovani e meno giovani, così come nel nostro piccolo cerchiamo di fare anche noi all’interno della nostra comunità.