Maria, donna del “cammina cammina”

Pubblicato giorno 25 agosto 2019 - In home page

Da qualche tempo, si fa un gran parlare di sinodo e di sinodalità: ne parlano non soltanto coloro che hanno una qualche dimestichezza con la teologia, ma anche il papa ed i vescovi.

Tra questi ultimi, il nostro vescovo Fausto, con la Lettera pastorale per l’anno 2019/2020 … E di me sarete testimoni, ha preannunciato un vero e proprio Sinodo diocesano: “Il cammino di quest’anno sfocerà poi in un vero e proprio Sinodo diocesano che celebreremo, a Dio piacendo, agli inizi del 2021. Con questa mia lettera intendo pertanto comunicare ufficialmente alla Diocesi la celebrazione del I sinodo della chiesa pistoiese dopo il Concilio Vaticano II. Sarà un momento grande di grazia per la nostra chiesa – ne sono certo”.

La festa parrocchiale di settembre, in onore della Madonna della cintola, sarà l’occasione propizia per iniziare a riflettere sulla realtà del sinodo, sotto lo sguardo premuroso di Maria, madre di Colui che, oltre a definirsi “la via”, si è fatto nostro compagno di viaggio.

Intanto, alcune brevi note. La Parola sinodo deriva dal latino e dal greco ed è composta dalle particelle “syn” (insieme) e “odòs” (cammino): fare un sinodo, celebrarlo, significa, dunque, camminare insieme.

Non dobbiamo dimenticare che si può camminare insieme anche su vie sbagliate, quando non camminiamo nella legge di Dio e con il Signore.

Occorre anche sottolineare che la legislazione della Chiesa disciplina l’evento del sinodo dalla fase preparatoria a quella finale, chiarendo che le sue conclusioni ed i suoi orientamenti pastorali devono tradursi in norme obbligatorie per tutti, aventi quindi valore giuridico, assumendo la forma di decreti o di dichiarazioni.

Maria può aiutarci a camminare con Gesù Cristo, Lei che, come ha scritto Tonino Bello in Maria donna dei nostri giorni, è esperta del “cammina cammina” ed è donna senza retorica: “Santa Maria, donna della strada, come vorremmo somigliarti nelle nostre corse trafelate, ma non abbiamo traguardi. Siamo pellegrini come te, ma senza santuari verso cui andare. Siamo più veloci di te, ma il deserto ingoia i nostri passi. Camminiamo sull’asfalto, ma il bitume cancella le nostre orme. […] Santa Maria, donna senza retorica, prega per noi inguaribilmente malati di magniloquenza. Abili nell’usare la parola per nascondere i pensieri più che per rivelarli, abbiamo perso il gusto della semplicità. Convinti che per affermarsi nella vita bisogna saper parlare anche quando non si ha nulla da dire, siamo diventati prolissi e incontinenti. Incapaci di andare al centro delle cose, ci siamo creati un’anima barocca che adopera i vocaboli come fossero stucchi, e aggiriamo i problemi con le volute delle nostre furbizie letterarie”.

Buona festa a tutti, camminando con Maria, san Pietro, san Giacomo e tutti i Santi, in Gesù, nostra via, e nella legge di Dio.

il Vostro parroco, don Michele